La paura del Cigno Nero

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Borse: come e perché è tornata la paura del Cigno Nero

La settimana scorsa, Theresa May ha avviato la Brexit consegnando la lettera che dà il via alla procedura d’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Tuttavia, i mercati, a parte il mercato valutario, hanno ignorato questo evento. Perché? Ci sono diversi motivi. Innanzitutto, l’attivazione dell’Articolo 50 del Trattato di Lisbona era considerata ampiamente prevista dagli operatori di mercato. In secondo luogo, i veri timori riguardano altri scenari politici, come ad esempio le elezioni francesi. Infine, le Borse guardano all’immediato e tendono a trascurare gli eventuali impatti a lungo termine sulla crescita economica del Regno Unito e dell’Unione Europea.

Ma ci sono segnali che suggeriscono che non tutto è rose e fiori. Uno di questi è il VIX, ovvero l’indice di volatilità sull’S&P 500, che nei primi mesi del 2017 si mantiene a livelli molto bassi, intorno all’11,4. Questo indica che la paura di un ribasso generalizzato dei mercati è piuttosto limitata. Tuttavia, c’è un altro indice che suggerisce una dinamica diversa: lo Skew Index.

Lo Skew Index rappresenta la domanda di opzioni “out of the money” rispetto alla richiesta di altre opzioni “at the money”. In altre parole, indica la domanda di opzioni il cui prezzo di esercizio è molto distante dal valore dell’asset sottostante rispetto a quelle in cui il prezzo di esercizio è uguale al valore del titolo cui sono riferite. Negli ultimi tempi, lo Skew Index è salito notevolmente, a causa della forte domanda di opzioni put “out of the money”. Ciò significa che gli investitori stanno acquistando opzioni ribassiste con un prezzo d’esercizio molto inferiore all’attuale valore dei listini, come forma di protezione contro un eventuale profondo crollo del mercato.

In apparenza, questo può sembrare un paradosso: da un lato, gli investitori sembrano piuttosto tranquilli rispetto alle Borse, come dimostra il VIX; dall’altro, però, si coprono da un eventuale crollo del mercato. Questo è il classico segnale di una paura del Cigno Nero.

La volatilità “tradizionale”

Per comprendere meglio la paura del Cigno Nero, è importante capire la differenza tra la volatilità “tradizionale” e quella “imprevedibile”. La volatilità tradizionale si riferisce alla variazione del prezzo degli asset nel tempo. Più i prezzi variano rapidamente, maggiore è la volatilità. Tuttavia, la volatilità tradizionale è in gran parte prevedibile: si basa su eventi noti, come i rapporti trimestrali delle società, i dati macroeconomici e le dichiarazioni dei leader politici.

D’altra parte, la volatilità imprevedibile o paura del Cigno Nero si riferisce a eventi estremamente rari e imprevedibili che possono causare una significativa instabilità dei mercati finanziari. Il termine “Cigno Nero” è stato coniato da Nassim Nicholas Taleb, autore del libro “Il Cigno Nero: L’impatto dell’altamente improbabile”, per descrivere eventi estremamente rari e imprevedibili che hanno un enorme impatto sulle società e sull’economia globale.

Esempi di Cigni Neri possono essere il crollo del mercato azionario nel 1987, l’attacco terroristico dell’11 settembre 2001 e la crisi finanziaria del 2008. Questi eventi hanno causato un rapido e significativo calo dei prezzi degli asset, con conseguente perdita di valore per gli investitori.

Il problema con i Cigni Neri è che sono estremamente difficili da prevedere. Non esiste un modello matematico o una formula che possa prevedere quando e dove si verificherà un evento del genere. Tuttavia, è importante che gli investitori tengano in considerazione il potenziale impatto di questi eventi sul proprio portafoglio.

In effetti, la maggior parte dei portafogli degli investitori non è strutturata per gestire il rischio del Cigno Nero. La maggior parte dei modelli di gestione del rischio si basano su una stima della volatilità storica, che non tiene conto del rischio di eventi estremamente improbabili.

Come proteggersi dalla paura del Cigno Nero

Ci sono alcune strategie che gli investitori possono adottare per proteggere il proprio portafoglio dalla paura del Cigno Nero. Una di queste è l’utilizzo di opzioni put, che forniscono una protezione contro un ribasso del mercato. Gli investitori possono acquistare opzioni put “out of the money”, come hanno fatto molti investitori recentemente, per proteggersi da un eventuale crollo del mercato.

Tuttavia, le opzioni put possono essere costose e non garantiscono una protezione completa contro un ribasso del mercato. Inoltre, gli investitori devono prestare attenzione alla scadenza delle opzioni put e al prezzo di esercizio, in modo da assicurarsi di avere una protezione adeguata.

Un’altra strategia che gli investitori possono adottare è quella di diversificare il proprio portafoglio. La diversificazione significa investire in una vasta gamma di asset, tra cui azioni, obbligazioni, materie prime e valute. Questo aiuta a ridurre il rischio di perdite in un singolo asset o in un settore specifico.

Inoltre, gli investitori dovrebbero considerare l’utilizzo di prodotti finanziari strutturati, come le note strutturate o le obbligazioni a rendimento elevato, che offrono una maggiore protezione contro un ribasso del mercato rispetto ai prodotti finanziari tradizionali.

Tuttavia, è importante notare che il rischio del Cigno Nero è estremamente difficile da prevedere e gestire. Non esiste una formula magica per proteggere il proprio portafoglio da questi eventi estremamente rari e imprevedibili.

Ciò nonostante, gli investitori possono adottare alcune strategie per proteggere il proprio portafoglio dalla paura del Cigno Nero, come l’utilizzo di opzioni put, la diversificazione del portafoglio e l’utilizzo di prodotti finanziari strutturati. Inoltre, gli investitori dovrebbero prestare attenzione alla scadenza e al prezzo di esercizio delle opzioni put e tenere d’occhio gli eventi geopolitici che potrebbero avere un impatto sul mercato.

Infine, è importante sottolineare che la paura del Cigno Nero non dovrebbe impedire agli investitori di continuare a investire sui mercati finanziari. Anche se gli eventi estremamente improbabili possono causare turbolenze a breve termine, gli investimenti a lungo termine hanno storicamente generato rendimenti positivi. L’importante è che gli investitori adottino una strategia di investimento a lungo termine e mantengano una visione a lungo termine degli investimenti.

In conclusione, la paura del Cigno Nero è un rischio costante sui mercati finanziari. Gli investitori dovrebbero essere consapevoli del potenziale impatto di questi eventi imprevedibili sul proprio portafoglio e adottare le strategie di gestione del rischio appropriate per proteggersi da eventuali perdite. Tuttavia, non dovrebbero lasciare che la paura del Cigno Nero impedisca loro di investire sui mercati finanziari e di godere dei rendimenti a lungo termine che questi possono offrire.

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